L’approfondimento – di Riccardo Muni: “Strada in salita”

La Red Bull di Salisburgo si è confermata squadra ostica anche nel return match degli ottavi di Europa League. Nonostante i tre gol da rimontare, diventati cinque per la girata vincente di Milik dopo una ventina di minuti, la squadra austriaca non ha mai smesso di giocare e di crederci. La vittoria del Toro Rosso per 3 a 1, sebbene insufficiente per ribaltare l’esito della qualificazione, rende merito al gioco del calcio. Per quanto riguarda il Napoli, va detto che il gol di Milik ha, di fatto, segnato la fine della partita ed il calo di concentrazione può essere ritenuto fisiologico. Inoltre, va tenuto in giusto conto l’emergenza difesa, già orfana di Albiol e degli squalificati Maksimovic e Koulibaly a cui si è aggiunto Chiriches, costretto ad uscire a metà della ripresa per noie fisiche. Con tre terzini ed il giovane Luperto in campo era davvero difficile non concedere qualcosa agli avversari. Perdere non piace mai, tuttavia è giusto valutare ogni aspetto che ha influito sul risultato finale. Tornando a Milik, non era lui quello che segnava solo gol inutili? A conti fatti, la sua prodezza tecnica ha segnato la differenza tra azzurri e biancorossi, regalando al Napoli il pass per i quarti di finale, con l’urna di Nyon che non è stata benevola con gli azzurri. Il sorteggio di venerdì ha deciso di mettere l’Arsenal sulla strada degli azzurri, con una tra Villarreal e Valencia nell’eventuale semifinale. Maurizio Sarri, attuale tecnico del Chelsea, aveva detto di voler affrontare la sua ex squadra solo in una eventuale finale. Il comandante è stato accontentato, come il Napoli del resto, anche se il cammino che l’urna di Nyon ha disegnato per i blues è di gran lunga meno insidioso di quello del Napoli. La competizione continentale entra nel vivo ed il fatto di esserci tra le prime otto, è un traguardo importante di crescita a livello internazionale. Da questo momento inizia la strada in salita, con cinque tappe (…si spera…) di difficoltà crescente. È questo il bello del calcio che alla nostra squadra del cuore ha più levato che regalato.

Riccardo Muni

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