I quarti eccoli lì: era quello che voleva e pazienza, magari anche «lanciando il pallone lontano». I quarti, ed è una soddisfazione, non accadeva dal 2015, c’era Rafa Benitez in panchina, sembra quasi una vita fa, come riporta il CdS, e fa niente se per una sera Ancelotti ha «tradito» se stesso e il Napoli è uscito dal proprio corpo. Tra un po’, quando si tornerà in campo, nessuno se ne ricorderà…
E’ la nuova filosofia, da aggiungere alla vecchia, che contiene sempre abbondanti tracce di ironia in Ancelotti: «Un buon risultato, dall’alto della mia inesperienza in questa manifestazione».
Il signore delle coppe sa prendersi in giro amabilmente, per dimenticare.
Ancelotti le basta aver passato il turno? «Era quello che volevamo e penso che l’abbiamo meritato. Si può discutere sulla ripresa, ma qualche attenuante immagino ci sia. Non siamo stati brillanti per gli interi novanta minuti, ma il bicchiere è mezzo vuoto solo a Reggio Emilia e per questa parte di sfida. Ma noi con la Juventus abbiamo giocato su alti livelli e anche i primi settanta minuti dell’andata mi sono sembrati più che soddisfacenti».
Può il gol di Milik avervi appagato? «I giocatori sono essere umani: l’obiettivo era cominciare bene, con coraggio e con personalità, e siamo stati bravi. Contro queste squadre il passaggio al turno non ti arriva mai e noi invece dopo un quarto d’ora eravamo già quasi sicuri di avercela fatta».
Troppi errori in uscita: possono esserci stati problemi atletici. «Ci siamo presi qualche rischio e dovevamo superare la prima pressione per avere gli spazi. Poi quando la gara si è sviluppata come volevamo, abbiamo smesso di palleggiare e siamo andati sul lungo con Meret».
La tenuta mentale l’ha soddisfatta? «Secondo me l’interpretazione dei primi quarantacinque minuti è stata fedele al disegno: siamo stati capaci di uscire palla al piede. E lo 0-1 può averci condizionato. Ma io sono soddisfatto dell’atteggiamento di quella fase della gara».
Mertens si è dannato l’anima… Ma al belga continua a mancare il gol. «Per me non si è involuto e io lo giudico per il lavoro, non per quanto segna. Per me nella qualificazione lui è stato fondamentale e io sono soddisfatto di lui. Giocavamo contro un’avversaria che ha un futuro roseo e che nella passata stagione ha dimostrato quali fossero i suoi valori».
Insigne, Chiriches e Diawara che problemi hanno avuto? «Insigne una fastidio sull’adduttore nel riscaldamento, ma non era il caso di creare problemi. Chiriches un problema muscolare e Diawara un taglio sul piede».
Ora arrivano gli appuntamenti più «stressanti». Scelga un avversario. «Sono tutte ottime squadre, a me basta che ci sia il Napoli».
Luperto non è dispiaciuto, però siete contati adesso in difesa, visto l’infortunio del rumeno… «E Luperto ha giocato da veterano, ha sofferto nel finale; ma sia lui che Chiriches hanno fatto benissimo. E comunque nei quarti di finale potremmo avere anche Albiol con noi».
La Redazione