Raffaele Auriemma, in esclusiva per ‘Il Messaggero Veneto’. Vicino alla causa Udinese, prossimo avversario del Napoli in campionato, il quotidiano ricorda come la prima radiocronaca dello stesso Auriemma fu un Napoli-Udinese finita 4-3 il 6 gennaio del 1985. E domenica si gioca proprio al San Paolo: “Se per il Napoli ha un interesse il secondo posto allora è giusto che vinca partite come quelle con l’Udinese, ma va detto che nelle prime otto giornate del ritorno il Napoli ha fatto solo tre vittorie, la metà di quelle ottenute all’andata e l’evidente flessione è motivata dal fatto di non riuscire a competere con la Juve che, per struttura e fatturato, è di un altro campionato. Diciamo che nel campionato dei normali il Napoli vincerebbe due campionati su tre”
Ridimensionamento Udinese
“E’ un peccato perché l’Udinese che piaceva a me era quella di Di Natale e Quagliarella, mentre oggi vedo che la famiglia Pozzo è totalmente lanciata nella compravendita dei giocatori che acquista, sperimenta e vende. L’aspetto tecnico si è svilito ed è una squadra che non compete più ad alti livelli nonostante qualche buon giocatore come Pussetto , che è venuto fuori alla distanza, e De Paul che però è solo un giocatore prettamente offensivo”.
Il retroscena su Pozzo e il Napoli
“Pozzo era il soggetto maggiormente accreditato a rilevare il Napoli. Assieme a Pierpaolo Marino fecero una cordata e presentarono l’offerta più importante alla fallimentare, circa tredici milioni, poi superati dai 29 e mezzo di De Laurentiis. Poi il destino ha voluto che Marino diventasse il Ds del Napoli e Sosa fu il primo acquisto, in arrivo da Udine, quindi direi che parlare di buoni ottimi rapporti è riduttivo”
Meret miglior acquisto
Voglio scommettere su di lui. E’ il migliore acquisto che ha fatto in assoluto il Napoli dall’Udinese, mi dà la sensazione di essere un predestinato, uno di quelli che tra vent’anni ce lo ricorderemo, ma deve crescere nel fisico.
Su Zielinski..
Un grande talento da verificare, perché ha doti non comuni, ma gli manca qualcosa nella struttura nervosa e lo vedo ancora ragazzino in certe partite. Non è l’erede di Hamsik perché il timing negli inserimenti dello slovacco è merce rara.
… e Allan
E’ migliorato nel Napoli, dimostrando una grandissima abnegazione fino a quando non è arrivata l’offerta del Psg, con un compenso quintuplicativo, e credo sia anche umano avere una flessione da cui sta appena adesso riprendendosi.
Meno 18 dalla Juve
“Questo è stato l’anno di transizione del Napoli, con Ancelotti che ha trovato giocatori spremuti, accettando l’organico e cercando di rigenerare il gruppo. Detto questo, diciotto punti di vantaggio tra il primo e il secondo posto rappresentano una sconfitta per il calcio italiano, non solo per il Napoli”.
Tratto da: Si gonfia la rete