Nando Orsi ha sempre gli occhi puntati sul calcio italiano e in particolar modo sui portieri.
Meret è stato protagonista nella vittoria sul Salisburgo: cosa le piace di questo ragazzo? «Sta facendo bene e ogni partita intravedo che migliora».
In cosa? «Nella posizione, nel comando della difesa e nella tranquillità. Col Salisburgo ha fatto due o tre parate diverse tra loro che denotano una completezza tecnica difficile trovare a 23 anni. Si vede che ha un gran futuro».
La qualità che la colpisce di più? «Non battezza mai una scelta prima del tempo. Non va mai a terra prima e aspetta che calciano per poi buttarsi».
E poi? «Ha una grande esplosività nelle gambe nonostante sia longilineo. Aspetta la traiettoria di palla e poi si abbassa tanto.Ma è bravo anche nella parata da vicino perché è reattivo. Lo definirei un portiere d’altri tempi».
Perché? «Oggi è difficile trovare un portiere che bloccano, invece lui ci riesce sempre. Simuove bene sulla porta».
Nelle uscite come le sembra? «Sicuramente deve migliorare, ma così come devono farlo tutti i portieri del mondo».
Tornando alla parata nel finale col Salisburgo, come le è sembrato? «Bellissima e tecnica.Ma non è stata affatto casuale».
Come mai? «È rimasto fermo e si è allungato con rapidità. Era così basso che non hamai perso di vista la traiettoria di palla».
Come vede l’alternanza con Ospina? «Sicuramente Meret ha bisogno di giocare,ma Ospina è il suo alter ego ideale perché è abituato a fare la riserva, e quando gioca fa bene. Sono complementari e può aiutare Meret nella sua crescita».
Ancelotti dice che per lui il portiere deve saper usare le mani. Lei che ne pensa? «Ha ragione: il portiere deve saper parare con le mani. Non può e non deve fare il difensore aggiunto. Quando un portiere tocca più palloni di un centrocampista, c’è qualcosa che non va bene».Fonte: Il mattino