Il calcio è forte e regala sempre grandi emozioni, dove non riguarda solo le categorie superiori ma anche le altre dove si respira aria comunque di competizione e di passione. Una squadra che ora va per la maggiore è il Formia e il suo allenatore Marco Pernarella è stato intervistato da “ilnapolionline.com” sul momento della squadra e di altri argomenti.
Domenica la tua squadra ha battuto per 7-1 la compagine della Roccasecca. Sei soddisfatto della prova dei tuoi ragazzi al di là del punteggio? “Non abbiamo iniziato la gara al meglio subendo il gol, ma poi ci siamo ripresi e alla distanza i ragazzi hanno dimostrato tutto il loro valore. Sono soddisfatto della prestazione della squadra è un ottimo viatico in vista dei prossimi due match che varranno per il vertice della classifica”.
In questi anni c’è stata una crescita in generale delle così dette categorie minori. Secondo te qual è il segreto di questo miglioramento? “Il campionato d’Eccellenza, noi facciamo parte del girone del Lazio, insieme alle altre categorie, si è creata una certa competitività. Senza dimenticare anche maggior qualità sul piano del gioco e anche la tattica fa la sua parte. Io credo che nel nostro girone ci sono squadre forti. Ogni gara non è affatto semplice e ottenere il massimo è il nostro obiettivo oltre che restare nelle prime posizioni della classifica”.
Nei campionato minori non c’è ancora la VAR ma vedendola da esterno come giudichi questa nuova tecnologia? “E’ difficile che nelle altre categorie possa essere introdotta, per una serie di motivi, ma dovessi tracciare un bilancio direi che è positivo. Per l’80% dei casi credo che ci sia stato un miglioramento, limitando gli errori. Come tutte le novità ci sono ancora delle migliorie da apportare, però penso che siamo sulla strada giusta per dare una mano agli arbitri”.
Fino a Dicembre avete avuto in rosa Diego Armando Maradona jr. Il suo apporto in campo e fuori quanto è stato importante per la crescita del gruppo? “Ad inizio stagione lui ha avuto un paio di problemi fisici che non gli hanno consentito di rendere al massimo, ma poi con il tempo è andato sempre meglio ed ha dato il suo contributo. Avere avuto in rosa Diego è stato determinante per la crescita del gruppo. Mi sarebbe piaciuto se lui fosse rimasto, ma per una serie di motivazioni abbiamo preferito che le nostre strade si separassero in maniera consensuale”.
Tu vivi nel Lazio e quindi conosce la realtà delle due squadre della capitale. Come hai visto la Roma di Di Francesco in vista dell’impegno di domani sera contro il Porto? “Quando perdi il derby per 3-0 è chiaro che ci sono dei problemi evidenti. Non penso che mancassero stimoli visto che giocavi contro la Lazio, evidentemente i giocatori non hanno giocato con la giusta determinazione una sfida così importante. Io penso che la Roma ha un ottimo allenatore, altrimenti non fai imprese come lo scorso anno quando vincesti di rimonta per 3-0 contro il Barcellona in Champions League. I giocatori devono dare di più, a cominciare dalla gara contro il Porto di domani sera. Se non dai il massimo in una sfida così delicata, è difficile ottenere il pass per i quarti di finale”.
Il Napoli di Ancelotti è reduce dalla sconfitta casalinga immeritata contro la Juventus. Nel calcio secondo te cosa solo il risultato, oppure avere un gioco può essere determinante? “A mio avviso se tu giochi bene al 90% ottiene i risultati, anche se ogni tanto nel calcio per ottenere il massimo risultato fare qualche prestazione non brillante può aiutare per l’autostima. Io penso che il Napoli faccia bene alla ricerca del bel gioco, perché ti può portare ad ottimi risultati, senza dimenticare che in panchina hai un allenatore valido come Ancelotti. Lui ha vinto trofei in tutto il mondo e per una piazza importante come quella partenopea. Per la sfida con il Salisburgo sono ottimista, perché l’Europa League è una competizione che puoi vincere. Certo ci sono squadre valide, ma il Napoli gioca come sa fare nessun traguardo è precluso”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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