Buffa: “Il rigore che non c’era parlerà poco di calcio…”

Il giornalista di Sky Sport presenta così il suo spettacolo

Ai microfoni di Radio CRC, durante la trasmissione “Un Calcio Alla Radio”, è intervenuto il giornalista di Sky Sport Federico Buffa: “Lo spettacolo di domani “Il rigore che non c’era” è uno spettacolo aperto a tante interpretazioni, dove si racconteranno tante storie sportive e non. La mia opera teatrale più faticosa? No, nettamente più difficili le prime due, mentre qui c’è anche tanta improvvisazione. Di calcio si parlerà poco, lo spettacolo si basa tutto sul concetto di sliding doors, con storie di tanti ragazzi che non ci sono più. Un tributo ad Astori? Saremo a Firenze a breve, se il regista lo vuole, lo facciamo. Hamsik? Per raccontare la sua storia ci vorrebbe uno bravo, che conosce bene la realtà di Napoli. La città partenopea è un qualcosa che puoi raccontare solo se vieni da lì, quando i miei amici di Napoli parlano di calcio e del Napoli resto sempre incantato. A Sky stanno lavorando per qualcosa sul Napoli, comunque, ne sono sicuro. Ancelotti? Aveva voglia di una nuova sfida, mentre avrebbe potuto starsene un anno a Vancouver. Evidentemente lì piove troppo e non riesce a stare lontano dalla panchina. Ha fatto una scelta umanamente molto attraente e professionalmente complicata, ma sono sicuro che sia molto felice di essere a Napoli. A Carlo ho recapitato anche una bottiglia di vino tramite Giuntoli. So che il Roja è tra i suoi vini preferiti. Lo conosco bene, è una persona piacevole, anche se quando si arrabbia con i calciatori è uno tosto. Con lui si sta sempre bene, soprattutto a tavola. E’ un contadino, uno che ha una cultura diversa della terra. Quando avevo quindici anni mio padre mi portò a Napoli in treno per assistere ad uno spettacolo comico al Sannazzaro. Non ho mai riso cosi tanto in vita mia, ma subito mi accorsi che Napoli è una città diversa dalle altre. Per me è un piacere venire qui e come Buenos Aires sono due realtà che mi attraggono incredibilmente”.

A cura di Emilio Quintieri

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