Napoli-Juventus non è una partita, è un poster che scatena emozioni e che ora sistema (e di nuovo) uno di fronte all’altro l’allenatore tra i più vincenti di questa terra e quel collezionista seriale di palloni d’oro che all’andata restò a guardare; che al san Paolo, due anni fa, si limitò ad ammirare le evoluzioni acrobatiche di Sergio Ramos; che al Santiago Bernabeu, sempre negli ottavi della Champions, finì per assolvere al compito d’assist-man per Kroos. E’ sempre andato in bianco, con il Napoli, ma ha potuto farsene egualmente una ragione con quei 3-1 divenuti sistematici, una «condanna» a prescindere da sé, dalla sua indemoniata sete di gol. Ancelotti-Cristiano Ronaldo è un capitolo di Napoli-Juventus, forse il più accattivante del «Clàsico» all’italiana, perché racconta la fusione tra due generazioni, l’empatia ancor prima che il rispetto, e un sentimento che appartiene all’uno e all’altro e rotola al di là delle divisioni: impossibile sospettare che si sentano nemici (ancorché carissimi). Da CA a CR7 è un mondo da favola. Fonte: CdS