E’ stato, improvvisamente, come ritrovare la propria natura, scovandola tra le pieghe della sofferenza d’un passato che va evaporando: quattordici reti in campionato per Milik significano un gol ogni 103 minuti e una media da star che non s’inabissa nella complessità di una stagione che poi declina per l’improduttiva Champions League osservata soprattutto dalla panchina (centottanta minuti effettivi giocati) e attraversata praticamente in bianco. Ma quando questa storia è cominciata, due stagioni fa, e ancora la presenza d’Higuain pareva soffocante, furono sufficienti cinquecento minuti e sette gol (uno ogni 84 minuti) per aver percezione d’essere di fronte ad un centravanti autenticamente vero, un colosso: con la prova del 99, si sa, non si sbaglia mai…. Fonte: CdS