Il Napoli attacca, le conclusioni sono tante, ma il gol non arriva. A Firenze, per dirne un’altra, tredici conclusioni, la metà esatta della domenica successiva, e la stessa sottrazione: 0-0, tra Lafont e un difetto di precisione che può essere guarito anche appellandosi al destino, perché a volte la sorte ci mette del suo e va a sommarsi alla imperfezione degli essere umani. Il Napoli non sa più segnare, da almeno un mese in qua, da quando a San Siro con l’Inter se ne è uscito sotto quella coltre bianca che sta per astinenza: eppure, e si ripete la storiella, ne ha avuto possibilità, persino nel finale, con Zielinski. Poi si è ritrovato a pattinare nel vuoto pneumatico, si è ripetuto in quel San Siro che s’è rivelato inospitale in campionato con il Milan e addirittura rovinoso – sempre con il diavolo – in coppa Italia: pup, pum, l’eco dei colpi secchi di Piatek è rimbombato nella notte e strascichi ne ha lasciati, mentre ancora s’avvertono scricchiolare pali e traverse (sono diciotto), il frutto agro di 7070 passaggi nella metà campo avversaria, circa mille in più di qualsiasi altra squadra.
Fonte: CdS