Mercato in Italia, nessuna recessione. Spesa quintuplicata

Home Edicola Web CAMPANIA - 16 febbraio 2019 1 Pagina30/31di 48 Dettaglio articolo Il rapporto Fifa sui trasferimenti effettuati nella sessione di gennaio L’ITALIA E IL MERCATO NON c’è RECESSIONE Quintuplicata la somma per gli acquisti: solo la Premier ha speso più della serie A di Giulia Mazzi ROMA Pulisic, Paulinho, Paredes, ma anche Paquetà e Piatek. Non è soltanto l’iniziale del nome ad accomunare tutti questi campioni, ma anche la promessa di poter imprimere un salto di qualità alle squadre che li hanno acquistati durante il mercato invernale. Una speranza guadagnata a peso d’oro, visto che quelli del club della “P” sono gli acquisti top della sessione appena conclusa, costati tutti insieme 216 milioni. Una cifra da capogiro, che si inserisce all’interno di un mercato in continua crescita, come illustrato anche dal report periodico della Fifa: rispetto allo scorso anno, infatti, a livello mondiale gli acquisti dei club sono addirittura aumentati del 9,2%. Ben 3716 calciatori hanno cambiato maglia tra il primo e il 31 di gennaio, per la cifra complessiva di 1,09 miliardi di dollari spesi (quasi un miliardo di euro). In questo caso, rispetto ai costi della scorsa finestra di mercato invernale, c’è una flessione del 19,4%, che la stessa Fifa non riconosce come “allarmante”, dato che in ogni caso si tratta della seconda volta che le spese di gennaio oltrepassano il miliardo di dollari. Vietato parlare di crisi. Nonostante la grande crescita fatta registrare da Paesi come Messico, Arabia Saudita e Qatar, la grande fetta degli investimenti continua a provenire da squadre dei cinque massimi campionati europei. Si parla di oltre 642 milioni di dollari, corrispondenti a circa 470 milioni di euro, ovvero il 59,1% della spesa complessiva mondiale. Sorprendentemente, il dato è in netta diminuzione rispetto allo scorso anno (-37,5%) ma anche in questo caso non si tratta di un’inversione di rotta rispetto al trend di lungo periodo. «Il calo sembra essere una conseguenza dell’eccezionale spesa fatta registrare l’anno scorso - si legge nel report Fifa - dovuta alla presenza di un piccolo numero di grandi trasferimenti». Durante lo scorso mercato invernale, infatti, i primi dieci acquisti della sessione ammontavano ai due terzi del totale, con picchi, in particolare, in Inghilterra e Spagna. Emblematico il caso spagnolo: se il numero di acquisti è rimasto pressoché inalterato (158 calciatori coinvolti l’anno scorso, 159 quest’anno), il budget di spesa è invece crollato di tre volte. In Italia. Secondo Paese dopo l’Inghilterra per soldi spesi, in Italia la situazione è ribaltata: questa sessione di riparazione è stata di gran lunga la più ricca, anche grazie all’arrivo di Paquetà e Piatek al Milan per 35 milioni ciascuno, al quarto posto tra i giocatori più pagati a gennaio, alla pari del centrocampista giapponese Shoya Nakajima volato dal Portogallo a Doha. Se l’anno scorso l’Italia aveva investito “soltanto” 25,9 milioni, in questa stagione la cifra è stata più che quintuplicata (144,6 i milioni di dollari spesi, 128 milioni di euro), con il 66,3% degli acquisti portati avanti - non stupisce - dalla Serie A. Ma c’è poco da rallegrarsi, se teniamo conto che soltanto il 23,6% del totale è stato destinato a mettere sotto contratto degli Under 21. In questo caso, l’Italia è il penultimo Paese per i baby acquisti, davanti solo alla Francia (7,3%). Regina incontrastata è la Germania, con il 97% del budget impiegato nel trasferimento di calciatori Under 21, davanti a Inghilterra (58,7%) e Spagna (57,7%). ©Riproduzione riservata Quintuplicata la somma per gli acquisti: solo la Premier ha speso più della serie A

Secondo Paese dopo l’Inghilterra per soldi spesi, in Italia la situazione è ribaltata: questa sessione di riparazione è stata di gran lunga la più ricca, anche grazie all’arrivo di Paquetà e Piatek al Milan per 35 milioni ciascuno, al quarto posto tra i giocatori più pagati a gennaio, alla pari del centrocampista giapponese Shoya Nakajima volato dal Portogallo a Doha. Se l’anno scorso l’Italia aveva investito “soltanto” 25,9 milioni, in questa stagione la cifra è stata più che quintuplicata (144,6 i milioni di dollari spesi, 128 milioni di euro), con il 66,3% degli acquisti portati avanti – non stupisce – dalla Serie A. Ma c’è poco da rallegrarsi, se teniamo conto che soltanto il 23,6% del totale è stato destinato a mettere sotto contratto degli Under 21. In questo caso, l’Italia è il penultimo Paese per i baby acquisti, davanti solo alla Francia (7,3%). Regina incontrastata è la Germania, con il 97% del budget impiegato nel trasferimento di calciatori Under 21, davanti a Inghilterra (58,7%) e Spagna (57,7%). Fonte: CdS

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