Adesso esiste, soprattutto per le grandi squadre, la divisione dei ruoli. Il portiere del campionato, per esempio, e quello di Coppa. Il Napoli, attualmente, ha addirittura tre portieri. Raffaele di Fusco, era, invece, il numero 12. Uno di quelli che doveva farsi trovare pronto all’occorrenza e in quelle due, tre apparizioni, si giocava la stagione e, di conseguenza, l’ingaggio. Ora, a detta sua è in pensione ma gli piacerebbe…
Perché? «Ha un potenziale eccezionale. Come lui direi anche Donnarumma e Scuffet che sono giovani promettenti. In questi casi riesci a fare un lavoro unico. Meret in prospettiva è meglio di Donnarumma, ma gli manca l’esperienza. Gigio ne ha già il doppio. Perché è in partita che migliori. Adesso deve recuperare il tempo perso con l’infortunio. Deve acquistare anche esperienza internazionale».
Dei suoi allievi chi è che gioca in serie A? «L’unico giovane dei giovani che ho lanciato ed ora è in serie A è Gomis della Spal. Lo portai in prima squadra a Torino ed era certo che avrebbe fatto carriera».
Come mai solo lui? «Perché in realtà da allenatore dei portieri mi è capitato più di rimettere a posto portieri adulti che lanciare giovani promesse».
Il Mattino