De Laurentiis non lascia: raddoppia. Con estremo realismo, perché la situazione relativa alla corsa scudetto è chiara a chiunque, ma anche con la serenità di chi sa perfettamente che la parola fine si scrive soltanto alla fine. Appunto. Con ordine, e via ad affrontare l’argomento più scomodo: il campionato. Un monologo della Juve, fino a questo momento, capace di vincere venti volte su ventitré e di concedere agli avversari appena tre pareggi (63 punti). Un ruolino immacolato e anzi straordinario, altroché, ma di assoluto livello è anche la marcia del Napoli. Del Napoli di Ancelotti parte prima, inaugurato dopo tre anni di Sarri e dunque di un calcio recitato a memoria e quasi sistematicamente dagli stessi interpreti (non bisogna mai dimenticarlo): i 52 punti degli azzurri, secondi con un vantaggio di 9 lunghezze sull’Inter e 13 sul Milan, restano un ottimo risultato offuscato soltanto dall’inarrestabile cavalcata di un Varenne in bianconero. «Io sono molto soddisfatto. Soddisfattissimo», dice il presidente a Milano, prima di entrare in Lega. E a chi gli chiede se per caso guardi ancora al tricolore, risponde così: «Le speranze non muoiono mai, il campionato è lungo. Vedremo». Fonte: CdS