Mentre Kalidou Koulibaly suona la carica: «Chi non crede nello scudetto, vada fuori dallo spogliatoio», c’è un qualcosa di impalpabile e oscuro nella crisi di Dries Mertens, l’uomo del gol perduto. Negli ultimi due anni, il belga non si è mai lasciato passare davanti al naso un paio di palloni senza ricavarne un «golletto». Ora però è un fantasma. L’idolo dei tifosi, il ragazzo che incanta tutti per le sue donazioni, la sua beneficenza, le sue continue dichiarazione di amore nei confronti della città. Dries è Dries, ma deve darsi una mossa. Certo, se lì davanti non si segna, non può essere solo “colpa” di Mertens, ma il suo digiuno preoccupa. Come se non bastasse non è solo questione di gol, ma anche di prestazioni: sembra quasi che non riesca a reagire alle difficoltà. Ha lasciato il segno realmente poche volte: con la Roma e il Milan. E in Champions, a Parigi e con la Stella Rossa a Belgrado. Una cosa è sicura: Ancelotti non cambierà idea di gioco per lui. L’ex principe non può più tradire, dopo Firenze non gli è più consentito. I suoi errori costringono il Napoli a pagare un prezzo altissimo: la vittoria della Juventus sul campo del Sassuolo, spinge gli azzurri di nuovo a – 11 dal primo posto.
Fonte: Il Mattino