Le parole di Carletto, del resto, non lasciano spazio ai dubbi e che sono state riportate dal CdS: «Non nascondiamo niente, Hamsik ha chiesto di provare una nuova esperienza e c’è la volontà di accontentarlo. Questa società ha rispetto per un calciatore che ha fatto la storia del club: per tutto quello che ha dato in termini di serietà e contributo, nessuno si sente in diritto di fermarlo se ha l’esigenza di andare via. Tecnicamente ho varie soluzioni per sostituirlo: Fabian, Zielinski e anche Diawara. Siamo coperti: i nostri progetti, dal campionato all’Europa League, non cambiano». E il gesto di Marek Hamsik, che ieri al momento della sostituzione s’è battuto il petto in segno di appartenenza, acquisisce un senso profondo. Come l’applauso e il coro dei ventimila del San Paolo, forte e chiaro nonostante uno stadio semivuoto: un epilogo in sordina che acuisce il senso di tristezza di una città che lo ama alla follia sin dal 16 luglio 2007. Dal giorno del suo arrivo.
La Redazione