Ancelotti s’interroga sulla squadra da schierare domani al San Paolo contro la Sampdoria
Con l’obbligo assoluto di ripartire di slancio. Allan-Insigne rischio a due.
Che sia una questione di testa, che sia una questione di “gamba”, che sia un tormento esistenziale ma passeggero o anche una semplice, fastidiosa ma insopportabile e però influente involuzione: si può indagare, accomodarsi (teoricamente) sul lettino dello psicologo e poi comunque bisogna prepararsi per scendere in campo. Scegliendo se portarsi appresso quel po’ di impedimenti, con dentro le incognite che rischierebbe di scatenare, o se raggirare il pericolo, lasciando che la testa e le gambe riposino. E’ il giorno prima di un esame, vi sembrerà piccolissimo e invece ha un suo potere, e il Napoli ci si avvicina con quel carico di malinconia che ha lasciato in eredità il veleno della Coppa Italia e con quella radiografia di un momento che è palpabile: quarantacinque minuti pallidi di Allan e la decima gara in bianco per Lorenzo Insigne. Ce n’è a sufficienza per costringere un allenatore alla meditazione, pur lasciando che l’allenamento non induca al rompicapo, e di analizzare la partita che verrà, quella con la Sampdoria, attraverso quella che rimane alle spalle, gonfi d’amarezza per un obiettivo svanito così.