È stato l’uomo che dalla panchina ha guidato il Napoli del primo scudetto, Ottavio Bianchi è un allenatore che non può essere dimenticato. Ed è anche per questo che seppur da lontano anche lui continua a seguire il cammino degli azzurri.
Martedì in coppa Italia il punto più basso?
«Una partita non dice molto di una stagione ma quella è stata negativa al massimo. Quando giochi una gara è così negativa si deve parlare di giornata storta. Sono cose che capitano, come è capitato alla Juve contro l’Atalanta e la Roma contro la Fiorentina. Penso che per il Napoli il discorso sia più generale e non ha senso focalizzarsi solo sulla sconfitta col Milan».
Ovvero?
«I problemi li sa solo Ancelotti e ha esperienza da vendere. Dall’esterno è troppo difficile parlare perché magari io noto delle cose che spiegano facilmente per chi conosce lo spogliatoio interno e che io non posso sapere».
Ma quando lei in carriera si è trovato in situazioni analoghe come le ha gestite?
«Tutto dipende da cosa c’è nello spogliatoio. Se c’è pattume si deve inventare qualcosa per tirare su il vento. E a Napoli solitamente è facile. Ai miei tempi bastava un soffio per far diventare burrasca, anche Ancelotti può sfruttare il fattore ambientale».
Quindi lei si fida dell’allenatore?
«C’è una cosa che mi fa ben sperare: con questi risultati e a questo punto della stagione ai miei tempi ci sarebbero state polemiche feroci, mentre il curriculum dell’allenatore riesce a stemperare e rendere quasi normale una situazione che normale non è»
Fonte: Il Mattino