Il punto della situazione – di R. Muni: “Atto primo senza emozioni”

Archiviata la Coppa Italia, ritorniamo a parlare di campionato, quindi riprendiamo dal Milan/Napoli andato in scena nell’ ultima giornata di serie A. I primi novanta minuti, del doppio confronto tra rossoneri ed azzurri, sono volati via senza grosse emozioni. Le difese hanno avuto la meglio sulle prime linee avversarie ed entrambi i portieri hanno registrato un nuovo clean sheet. Come valutare il risultato ottenuto in casa del diavolo? Certamente in maniera positiva poiché il discorso scudetto è finito prima ancora di cominciare, per manifesta superiorità della Juve che, al momento, guarda tutti dall’alto di ben undici punti di vantaggio sulla seconda. Il fatto che la squadra di Carlo Ancelotti sia alle spalle della capolista conta solo per le statistiche, poiché i bianconeri stanno facendo una gara per conto proprio. In altri termini, anche il più inguaribile degli ottimisti, è costretto ad ammettere che non esiste una lotta scudetto. Ecco il perché il punto conquistato a Milano è da considerarsi positivo, poiché permette di mantenere invariato il vantaggio sui rossoneri e sulla Roma, fermata a Bergamo sul 3 a 3, e di guadagnare un punto su Inter e Lazio, entrambe sconfitte. Se l’obiettivo in campionato è quello di ottenere il pass per i gironi di Champions della prossima stagione (…e non potrebbe essere diversamente…), la giornata numero due del girone di ritorno è stata sicuramente molto positiva per il Napoli. A dire la verità, gli azzurri hanno anche qualcosa di cui recriminare. Innanzitutto, la doppia espulsione, di Fabiàn Ruiz ammonito per la seconda volta nel finale, per un fallo di mano mai commesso e di Carlo Ancelotti, per le sacrosante proteste. Si tratta di due episodi che, sebbene non abbiano influito sul risultato finale, è bene ribadirlo per onestà intellettuale, destano non poche perplessità. E poi un calcio di rigore negato al Napoli, per un fallo subito da Insigne che l’arbitro non ha visto e che il VAR ha colpevolmente ignorato. Quest’ultimo episodio, viceversa, ha influito eccome sull’esito della partita. Ribadito che il risultato di parità è sostanzialmente giusto, guardiamo le note positive e quelle negative. La prima bella notizia è che c’era Koulibaly in campo e non c’erano gli odiosi buuu razzisti sugli spalti. Purtroppo, non sono mancati i cori sul Vesuvio, anche se i media hanno fatto finta di non sentire. In casa azzurra, è Malcuit la nota più lieta della partita, autore di una partita praticamente impeccabile in fase difensiva, accompagnata alla solita esplosività in fase d’attacco. Sotto tono i gemelli del gol di sarriana memoria, Mertens e Insigne, che hanno fatto molta fatica a ritagliarsi un fazzoletto di campo senza pestarsi i piedi. Chi ha cantato fuori dal coro è stato, senza dubbio, Mario Rui, la cui reazione, al momento della sostituzione, è senza dubbio da condannare. Siamo certi della buona fede del terzino portoghese, così come siamo consapevoli che l’adrenalina abbia influito sul suo gesto di stizza. Carlo Ancelotti, dall’alto della sua esperienza, saprà gestire al meglio la questione. Per il momento archiviamo le polemiche per le sviste arbitrali ed il pareggio a reti bianche.
Riccardo Muni
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