Fate largo che c’è pure lui, è lo stile italiano del gol: tutti a scuola da Fabio Quagliarella, quest’anno la Scarpa d’Oro non sarà un affare per pochi prescelti. Terzo posto in classifica, il tricolore sventola orgoglioso alle spalle di Messi e Mbappé. Non sarà soltanto un’etichetta attacca e stacca per qualche ora, con questo ritmo lo vedremo in alto fino al giorno della premiazione. Giovedì saranno 36 anni per l’attaccante della Sampdoria, tanti auguri e la sicurezza che Fabio si farà un bel regalo sabato a Napoli. Volete sapere il segreto del suo successo? Ci piace chiedere aiuto al suo tecnico Marco Giampaolo: «Quagliarella ha il senso dell’impresa», ha detto a Radio Rai. Definizione perfetta, c’è tutta la grandezza di Fabio in quelle parole: il gol è la diretta conseguenza di un’attenzione quasi scientifica ai dettagli: «E’ straordinario nelle piccole cose. Può giocare fino a 40 anni? Lui sta bene, lo posso garantire. Non salta un allenamento e si allena con entusiasmo. Ha lavorato anche mentre era in vacanza a Natale. Sa curare il suo fisico, sa cosa deve fare», spiega ancora Giampaolo. Sedici gol, già così sarebbe un annus mirabilis. Poi il record e sabato sera al Ferraris il ct azzurro Roberto Mancini si è goduto lo show di Fabio. Se l’Italia chiamerà, Quagliarella risponderà. Potrebbe essere il prossimo stage di febbraio oppure la gara di qualificazione a fine marzo a Parma contro il Liechtenstein. Giampaolo la vede così: «Lo dico da sportivo e non da allenatore: io penso che il contentino non serva a niente. A quell’età lui va a caccia di risultati importanti. La convocazione va contestualizzata. Se Mancini ne ha bisogno lo chiama, altrimenti non deve portarlo in azzurro. E’ stato sfortunato perché se fosse stato l’anno degli Europei magari…». Pensare in grande, volare alto con la fantasia e tirar e fuori la bandiera italiana: con un Quagliarella così tutto è possibile. Fonte: CdS