Da oggi sarà il nuovo allenatore del Valdiano, squadra salernitana che milita in Eccellenza, Pedro Pasculli, l’argentino che dopo le sette stagioni al Lecce ha deciso di rimanere a vivere in Italia. Pasculli, 58 anni, campione del mondo con l’Argentina capitanata nell’86 da Maradona, subentra a Tudisco. In passato ha guidato in passato Cittanova, la Primavera del Lecce e la Torres.
Come è nata questa nuova idea? «Tramite Michele Marra che sarà il mio secondo. È stato lui a parlare con la presidentessa del Valdiano, la signora Sabia».
E ora? «Sono arrivato in città da un paio di giorni e dopo aver messo tutto nero su bianco sono pronto per mettermi all’opera con il primo allenamento».
Cosa si aspetta? «Innanzitutto di fare una bella esperienza: proveremo a salvare questa squadra».
Si comincia subito domenica con la sfida delicata contro la Scafatese. «La prima è sempre una partita difficile ma questa lo sarà ancor di più perché si tratta di una sfida molto sentita. La Scafatese l’ho vista domenica a Sant’Antimo, gioca bene. In fin dei conti, però, sappiamo che dobbiamo affrontarle tutte».
Aveva avuto anche altre chiamate prima di quella del Valdiano? «Mi hanno cercato dal Nord, squadre delle province di Milano e Padova, ma questo progetto mi ha convinto perché è importante e guarda al futuro. Sono consapevole che non sarà una impresa facile ma c’è tanta gente che vuole fare le cose per bene».
Dall’Eccellenza alla serie A, non ha mai perso l’occhio per il nostro campionato: è davvero chiuso? «La Juventus ha praticamente già vinto, non c’è storia».
E il Napoli? «Sarà difficile per gli azzurri colmare il gap in questa stagione. La Juve sta su un gradino più alto».
Ma gli azzurri come le sembrano? «Il Napoli è una bella squadra e la mano di Ancelotti è evidente».
In che senso? «Fa ruotare tutti ed è una cosa importante. Credo che Ancelotti sia il migliore allenatore della serei A. Perché ha sempre vinto non solo in Italia. E poi ha dimostrato di avere una caratura internazionale, sollevando tre volte la Champions League».
Cosa le piace di più del Napoli? «Sicuramente l’attacco, ma nel complesso è una ha una bella squadra. Certo, quelli davanti sono micidiali quando giocano insieme. Quello composto da Insigne, Milik e Mertens è tridente niente male».
Come valuta la stagione del Napoli fino ad oggi? «Mi spiace che sia uscito dalla Champions, ma l’Europa League è alla sua portata».
Davvero? «Vedo il Napoli tra le favorite anche se ci sono almeno un altro paio di squadre da battere».
Tra passato e presente: si sente ancora con Diego Armando Maradona? «Certo. E lo seguo anche adesso che fa l’allenatore come me. Ci siamo scambiati dei messaggi qualche giorno fa, quando non è stato tanto bene, ma ora è tornato al meglio e da allenatore sono certo che farà grandi cose».
Ma lei da allenatore a chi si ispira? «Mi piacciono molto gli allenatori italiani e provo a prendere un po’ da tutti. Allenare in Italia è importante. Oltre ad Ancelotti, che come ho detto mi piace tantissimo, seguo De Zerbi, giovane promettente che fa giocare bene le sue squadre».
Da argentino, si aspettava che Higuain lasciasse il Milan e l’Italia a metà stagione? «La cosa non mi lascia poi così sorpreso».
Perché? «Il calcio non è più quello di una volta. I grandi campioni si muovono spesso e cambiano maglia perché domina il dio denaro. Ne ho visti tanti baciare una maglia e poi passare dopo poco alla squadra storicamente rivale. Dipende tutto dai contratti che si fanno. I campioni come Totti e Messi non esistono più, campioni che amano una maglia e basta».
A proposito di campioni, in Italia è arrivato anche CR7. «Per lui stanno parlando i fatti. Gioca in una grande squadra e ha dimostrato tutto il suo valore dovunque è andato. Anche qui in Italia».
Da un attaccante all’altro: sabato Quagliarella potrebbe superare il record di gol consecutivi in serie A, record detenuto dal suo connazionale Batistuta, se lo aspettava? «Quagliarella ha il gol nel sangue e ha sempre segnato. Mi auguro che possa superare Batistuta perché è un professionista e se le merita».
Fonte: Il Mattino