Nel Consiglio federale in programma domani, la Figc snellirà la procedura per portare all’interruzione delle partite per cori razzisti o di discriminazione territoriale. «Era tutto troppo complesso, giusto eliminare uno step: resta la determinazione da parte di tutti a porre in essere delle condizioni per cui il calcio non si debba arrendere davanti al becerume e all’idiozia di una minoranza. Noi speriamo di non far mai uscire le squadre dal campo, ma di far uscire dallo stadio chi non si comporta nel rispetto degli altri, calciatori o tifosi avversari», spiega Cosimo Sibilia, il vicepresidente vicario della Federcalcio, avellinese.
Nel corso della gara, l’arbitro «anche su segnalazione del responsabile dell’ordine pubblico dello stadio» dispone l’interruzione temporanea della gara ai calciatori che si piazzeranno al centro del campo. E solo in quel momento il pubblico «sarà informato sui motivi che hanno determinato il provvedimento». In caso di prolungamento dell’interruzione temporanea, l’arbitro potrà ordinare alle squadre di rientrare negli spogliatoio. La ripresa della gara potrà essere disposta esclusivamente dal responsabile dell’ordine pubblico. Nel caso, dopo il ritorno in campo, ci siano altri cori, sarà sempre il designato del Viminale a poter ordinare all’arbitro di sospendere la gara». Dunque, via all’annuncio degli speaker. E tanto potere alla polizia. «Siamo convinti che questo è un passo importante: i nostri stadi devono essere luoghi dover riportare le famiglie con serenità» spiega ancora Sibilia.
Fonte: Il Mattino