CdS Campania
Ancelotti ha sognato una partita perfettamente osè, smontando il Napoli-spettacolo che per un’ora ha abbagliato con la Lazio, allestendone un altro teoricamente «sgargiante», con un centrocampo di palleggiatori (Fabian Ruiz e Zielinski), esterni alti (Callejon e Insigne) a cui viene chiesto di trasformare il modulo di riferimento nelle fasi (4-4-2 in copertura e poi cercando di esagerare nel 4-2-3-1). E Gattuso l’ha disegnata secondo natura, chiedendo di ringhiare con umiltà, ma non per ritrovarsi aggrappato addosso a Bakayoko, costretto a far densità con Kessié: per allargare il campo, per sorprendere, sarebbero serviti anche esterni spariti in fretta (Calhanoglu) o laterali difensivi più intraprendenti (per esempio a sinistra). Milan-Napoli rimane a lungo inespressiva, si allunga immediatamente in un san Siro in cui gli attacchi restano distantissimi, quasi irraggiungibili, perché non è facile evitare pressing e contro-pressing che va a frenare le reciproche uscite sotto ritmo. Fonte: CdS