Giovanni Galli è uno dei tanti doppi ex della sfida tra azzurri e rossoneri, ma anche è soprattutto uno che il calcio lo studia, dopo le 680 partite in carriera cui vanno aggiunte altre 19 con la maglia dell’Italia, con tanto di presenza nella spedizione del Mundial 82. Il portiere mette a confronto Meret e Donnarumma.
Meret, nato ad Udine, non avrà problemi a stare a Napoli?
«Gli consiglio di vedere il film Benvenuti al Sud: se lo guardasse per capire come potrebbe restare a Napoli tutta la vita ed essere terribilmente felice».
E uno come Donnarumma, uno stabiese a Milano come sta?
«Come vuoi che stia, come una scena di Benvenuti al Nord, conserva il suo essere meridionale, ma si adatta».
Insomma, vissero felici e contenti. Ma, meglio Meret o Donnarumma?
«Domanda difficile. Giovanni Galli si rivede più in Meret per caratteristiche fisiche, per quelle che mi sembrano le sue capacità di parlare con la difesa, di comandare i compagni. Molte volte è più importante saper dire alla difesa come stare in campo, saper leggere l’azione. Se sei bravo, riesci anche ad evitare che tirino in porta».
Meglio un portiere che parla ad uno che para?
«Capisco che sembri assurdo, mi spiego meglio. Tra i pali, non ero un portiere tra i più bravi. Ho costruito la mia carriera con la capacità di guidare il tuo reparto. Sia Meret sia Donnarumma possono sviluppare ancora di più questa caratteristica, fondamentale nel calcio d’oggi. Gigio, però, è diverso da me ed Alex: è un carrarmato di quasi un quintale».
Un gigante Donnarumma che sembra poter ripercorrere le orme di Buffon. E Meret? «Meret è stato molto sfortunato. Oggi Gigio è giustamente il titolare dei pali della Nazionale, se lavorassi con Mancini avallerei questa scelta. Con questo, però, non voglio dire che Alex non possa essere il numero uno dell’Italia. Anzi, deve solo prendersela con la sfortuna. Se non fosse stato infortunato e non avesse perso diciotto mesi sarebbe approdato prima in una grande squadra. Entrare prima in un top club ti consente di maturare quell’esperienza, anche se sei giovane, fondamentale per indossare la maglia dell’Italia. Se Meret continua così, diventa uno che sa rompere i coglioni».
Proviamo a spiegarlo meglio. «Se Meret diventa uno che sta nella partita, uno che sa superare l’imbarazzo per l’errore ma anche l’esaltazione per una grande parata, allora diventa quel gigante senza i centimetri di Donnarumma che gli consentirà di arrivare a qualsiasi vetta».
Ancelotti ha definito Meret un potenziale top player. Può insediare Donnarumma nelle scelte di Mancini?
«Certo che può. Meret deve solo trovare continuità, deve solo avere la possibilità di dimostrare il suo valore. Sono certo che Mancini seguirà con grande attenzione l’evoluzione di entrambi, se Alex continua con queste performance, l’Italia si ritroverà due grandissimi portieri, top assoluti in Europa e sarà difficilissimo scegliere chi è il migliore. Sarà anche la conferma che la scuola italiana è la migliore per forgiare numeri uno”. Fonte: Il Mattino