Nato e cresciuto a Los Palacios y Villafranca, una località a una trentina di chilometri da Siviglia. Si è formato nella Cantera del Betis, ci entrò quando aveva 9 anni e si è formato lì fino all’esordio in prima squadra a 18 anni, in seconda Divisione (la prima partita in Liga la giocò la stagione successiva, nel 2015/2016 contro il Villareal), il sogno realizzato per Fabian che da ragazzino ha sempre tifato per quei colori. Il Betis Siviglia trampolino di lancio, 60 presenze e tre gol, un’ulteriore vetrina la nazionale under 21 spagnola: in estate il colpo di mercato del Napoli che l’ha acquistato versando i 30 milioni della clausola rescissoria. Ora ne vale il doppio: è già un top player. Ha firmato per cinque anni fino al 2023, rappresenta, quindi, il presente e il futuro del Napoli.
Un predestinato, a ventidue anni è già un fenomeno. Fabian Ruiz si è imposto rapidamente a Napoli per qualità tecnica e personalità: il signore del centrocampo, capace di ricoprire tutti i ruoli e di tenere sempre il pallone incollato ai piedi quando gli avversari provano a portarglielo via. Sontuosa la sua prestazione contro la Lazio, un gigante, un faro per i compagni (108 palloni toccati, il migliore in assoluto) sempre al centro del gioco, prezioso nel lavoro di copertura finale e a un passo dal suo quinto gol in campionato con il tiro nella ripresa fermato soltanto dal palo. Un sinistro naturale che la prima rete in maglia azzurra l’ha messa a segno con il destro: una conclusione a giro forte e precisa al Dacia Arena contro l’Udinese.Fonte: Il Mattino