Ancelotti pronto al “lungo termine”, ADL ne è lusingato, ma frena

Negli ultimi nove anni ha cambiato cinque volte casa e città, Carlo Ancelotti. Un po’ deve esserne stanco. Ha detto che a Napoli sta benissimo e non gli dispiacerebbe fermarsi qui a lungo. Ha fatto intendere che non rifiuterebbe un prolungamento di contratto, anzi…
Il presidente ha frenato, viste anche le esperienze precedenti. «C’è tempo, facciamo tutto con calma», gli ha risposto, comunque lusingato. De Laurentiis è rimasto colpito da Carletto, il primo tecnico della sua era che ha scelto di vivere a Napoli e che dà concretezza alle sue convinzioni: era certo, De Laurentiis, di avere allestito una rosa che dal turnover sarebbe stata esaltata. La gara con la Lazio è stato il trionfo dell’ancelottismo, inteso come capacità di adattarsi a quello che si ha e a quello che ci si trova davanti. Il presidente si è congratulato con il suo allenatore per la personalità che ha avuto il suo Napoli in una notte sulla carta complicata. Prolungare per altri tre anni già adesso, significa proiettare Carlo in un’altra dimensione, quella di un manager alla Ferguson. Nel frattempo, Carletto potrebbe anche crescere in casa il suo successore. Tra molti anni, s’intende: perché è Davide, il figlio, il predestinato delle panchina. Preparato e competente, essere figlio di… non gli pesa. Ma per la staffetta c’è ancora tempo. Moltissimo tempo.
Il Mattino
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