CdS Campania – Capolavoro Ancelotti, porta il Napoli a meno sei

Il Napoli va oltre le proprie lacune – quelle ferite aperte in ogni zona del campo per le assenze di Allan, Hamsik, Koulibaly e Insigne – e pure al di là della presenza indiscutibile d’un nemico occulto, si chiama sfortuna, che l’induce a sbattere per quattro volte con la faccia sul legno; e però inventa, costruisce, crea: Ancelotti «battezza» la corsia di sinistra per osare, va attraverso l’ispirato tandem Mario Rui-Zielinski, al resto procede la capacità della squadra di aggredire il campo e lo spazio, di pressare, di esaltarsi attraverso le caratteristiche di uomini nati per stupire. Napoli-Lazio è equilibrata, almeno così pare e poi così (quasi) diventa, e tale la rende la «paratona» di Meret su Milinkovic (5′) ma quando Fabian Ruiz – che conquista la scena anche in mezzo – e Milik si prendono la partita, la Lazio si spaventa, si sgretola (guarda un po’) dopo che Luiz Felipe (27′) deve arrendersi e lasciare a Bastos (e a Lulic) l’opposizione su una corsia cavalcata in scioltezza. Il Napoli ha smesso di rimpiangere il primo palo, quello che trema sulla girata strepitosa di Milik (12′) e anche il secondo (22′), quello sul quale Starkosha ha scaraventato il pallone con un colpo di reni fulminante, e si è rimesso a togliere il fiato sulle uscite assai sufficienti di Leiva, tra cui quella letale: da Milik a Mertens a Callejon è un attimo che cancella venti gare di astinenza dello spagnolo e certifica che la Lazio è la sua musa ispiratrice, perché siamo al sesto gol in sei anni. La Storia di una serata gradevole, con il Napoli che esprime calcio assai cerebrale, palleggiando come gli pare anche se su ritmi non devastanti, viene scritta in centottanta secondi e stavolta, senza giri di parole, siamo al capolavoro balistico di un centravanti che ormai non sa più come evitare che si evochi un considetto fuoriclasse: la punizione al limite area è di Milik, si sa da Cagliari, e stavolta, affinché il san Paolo si esalti, la traiettoria è una ancor più una dolcissima carezza all’incrocio dei pali, un raffinato gesto da top player. Fonte: CdS

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