Ora almeno si conosce la data precisa e per la sentenza, vabbè, basta aspettare ancora un po’, appena due giorni, dopo averne attraversati una quindicina a macerarsi sull’eco di una notte stupida e insolente, come lo è stata quella di San Siro, il 26 dicembre scorso, quando Inter-Napoli è stata travolta da quell’ondata di cori razzisti in cui l’unica traccia che si è avvertita è rimasto lo sventolio del cartellino rosso di Mazzoleni. Il ricorso contro la squalifica di Kalidou Koulibaly verrà discusso venerdì mattina, presumibilmente intorno all’ora di pranzo (l’appuntamento è fissato per le 13.30), dalla Corte di Appello Federale, alla quale si rivolgerà non soltanto l’avvocato Mattia Grassani («per una vicenda che è fuori dall’ordinario») ma innanzitutto il calciatore senegalese, che si allenerà in mattinata con Ancelotti e poi partirà in auto per Roma, con la speranza che la giustizia capisca lo stato d’animo di chi viene offeso per un’ora e mezza circa. Ad attenderlo, ci sarà anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che vuole assistere all’udienza.