Belen Sivori “riannoda” i fili: l’uomo che accese Napoli prima di Diego

È ora di riannodare i fili. Cucire nuovamente la trama e l’ordito di una grande storia d’amore: quella tra Omar Sivori ed il Napoli. La nipote, Belen, vuole riprendere da quel primo dicembre del 68, quando, dopo una provocazione, Sivori reagì, venne espulso e squalificato per sei giornate. Al San Paolo, neanche a dirlo c’era Napoli-Juventus (ex squadra dell’ argentino). Il campione scelse, poi, di chiudere con il calcio. Belen, fotografa, ne parla a Il Mattino: 

«Ho visto le foto e ho letto gli articoli di quella partita: mi sono sorpresa, in quel calciatore arrabbiato con il mondo non ho riconosciuto il mio dolcissimo abuelo, sempre tranquillo, equilibrato, quasi lento», racconta la figlia di Nestor che lavora da quattro anni a Torino come fotografa professionista.
Le è capitato di realizzare servizi sulla Juve, la prima delle due squadre di Omar. Non ancora sul Napoli. «Le grandi passioni di mio nonno. Quando decise di chiudere con il calcio e tornare in Argentina, aprì due fazende a San Nicolas de los Arroyos perché amava gli animali e la campagna: una la chiamò Napoli, l’altra Juve. È stato meraviglioso arrivare in Italia, tanti anni dopo la sua partenza, e scoprire con quanto affetto venga ancora ricordato». Dodici stagioni in Italia, dal primo contratto con la Juve nel 1957 a quella partita del 1968, l’anno della rivoluzione culturale che finì con la ribellione di Sivori contro il suo ex allenatore Heriberto Herrera e a sua ex squadra. Il Comandante Achille Lauro, proprietario del Napoli, aveva preso l’argentino dalla Juve versando 70 milioni di lire e acquistando dalla Fiat due motori per le navi della sua flotta. «Ho rivissuto quei giorni anche attraverso i racconti di papà Nestor, in particolare quello dell’arrivo a Napoli: ogni volta riaffiorava l’emozione». Diecimila tifosi accolsero Omar, ai suoi tempi amato quanto Maradona. «Diceva il nonno: tutti i calciatori dovrebbero avere la fortuna di giocare a Napoli perché il tifo e l’amore della gente sono qualcosa che non si può comprendere».
Belen ha promesso a se stessa e a papà Nestor che verrà a Napoli e al San Paolo, per scoprire i luoghi in cui aveva vissuto il nonno, scomparso tredici anni fa. «Sono stata in questa città quando ero bambina, troppo piccola per ricordare. Adesso è diverso: è come se idealmente mi accompagnasse il nonno in questo tour tra stupendi ricordi». Sivori lasciò il Napoli e il calcio a 33 anni, pieno dell’ amore della gente. Nestor è nato a Torino e cresciuto a Napoli. «E di quegli anni ricorda tutto».
I fili di una storia di calcio e di una profonda passione tra Napoli e l’Argentina che si riannodano. Stavolta Belen fotografa un’emozione che è andata oltre le 76 partite e le 16 reti del nonno, un personaggio che non potevi non amare per il suo genio, i suoi gol, i suoi dribbling, i suoi calzettoni abbassati. Lui, Pallone d’oro nel 61, era uno degli Angeli dalla faccia sporca della Seleccion argentina: grande cuore e infinita tecnica. Seppe accendere Napoli vent’anni prima di Diego.

 

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