La drammatica morte di Daniele Belardinelli e le circostanze che l’hanno provocata sono al centro non solo di indagini che possano ricostruire la dinamica dell’incidente fatale e i responsabili della guerriglia ultras ma anche le carenze dell’apparato di prevenzione della Polizia, rimasto spiazzato dalla dimensione e dalla violenza dell’agguato di via Novara, nonostante le informative sulla pericolosità dell’evento. Nuovi particolari si aggiungono al quadro confuso di quelle ore violente. In particolare ieri a Roma, in Federcalcio, si raccontava di un particolare paradossale riguardo il finale di Inter-Napoli. Ovvero il fatto che il delegato alla sicurezza, ovvero il dirigente responsabile del Servizio, G.P., funzionario del Commissariato Bonola, quartiere Gallaratese di Milano, avesse lasciato lo stadio Meazza, a metà della ripresa (sembra per raggiungere proprio via Novara). Dunque, se anche l’arbitro Mazzoleni avesse deciso di applicare il protocollo in vigore in caso di manifestazioni razziste, l’eventuale interruzione del match non avrebbe potuto aver luogo, mancando la figura titolata a prendere questa decisione. Un dettaglio, naturalmente, di una notte della vergogna. Fonte: CdS