Schelotto parla a Il Mattino: “Almendra? Ha 18 anni ma per me è già un crack”

Guillermo Barrios Schelotto:

«Almendra è da grande squadra. Il suo potenziale è enorme e il San Paolo lo motiva».

Pochi conoscono l’ambiente del Boca Juniors come  l’ex calciatore e tecnico della squadra di Buenos Aires, finalista della Libertadores e da qualche giorno allenatore dei Los Angeles Galaxy. Lo fece debuttare nell’aprile 2018 contro l’Independiente facendolo entrare al posto di un certo Carlos Tevez (con cui Almendra condivide il procuratore).

Un debutto non da tutti. «Almendra è giovanema mentalmente già maturo. Sapevo che non avrebbe tremato entrando al posto di Tevez. E così è stato. Ha 18 anni ma gioca come se ne avesse 25. È pronto per i grandi palcoscenici».

Anche per il salto in Europa? «Assolutamente. Fin da quando giocava nelle giovanili si vedeva che aveva la stoffa per esplodere. Dal 2016 si è allenato con la prima squadra, fino al debutto ufficiale.Mi è sembrato “esperto” fin da subito. Un aspetto che mi ha colpito».

In che ruolo si esprime meglio? «Da interno di centrocampo. Ha corsama soprattutto tecnica. Non a caso si ispira a Paul Pogba».

Qual è la sua caratteristica principale? «Senza dubbio il box to box, come direbbero in Inghilterra. Agustín sa farsi vedere sia in fase difensiva sia in attacco, dove può pungere con gli inserimenti. Inoltre, fisicamente è insuperabile. Ha 18 anni ma per me è già un crack».

Oltre allo scomodo paragone con Pogba, a chi altri potrebbe assomigliare? «A Rodrigo Bentancur della Juve, che ho allenato qui al Boca. Tuttavia credo che abbia tutto per diventare anche meglio di lui, in quanto dispone di maggior personalità in campo».

Il San Paolo di Napoli è uno stadio dove bisogna mantenere i nervi saldi. Certo, il suo apprendistato alla Bombonera lo aiuterà. «Assolutamente. Almendra è consapevole della mistica del San Paolo per un argentino, per di più proveniente dal Boca. Ma sono sicuro che saprà reggere la pressione. Come ho già detto, ha molta personalità. Anche troppa!».

È questo forse un dettaglio da smussare nella sua crescita? «No. Va bene così. Avere un temperamento così forte aiuta a crescere. E lui è pronto a diventare un gran giocatore nel campionato italiano».

Approdare al Napoli potrebbe significare farsi le ossa anche in ottica nazionale. Obiettivo Qatar 2022? «Non ho dubbi che vi parteciperà». Fonte: Il mattino

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