Nella nostra serie A i gol di Mauro Icardi sono diventati l’opposto delle mezze stagioni: non tramontano mai. L’attaccante argentino dell’Inter è una delle pochissime certezze del nostro campionato. Quest’anno è a quota 9, e probabilmente l’unico motivo per il quale non è ancora arrivato in doppia cifra è che per la prima volta ha dovuto dare tutto se stesso anche in Champions. Se lì i suoi centri non sono bastati all’Inter per superare la fase a gironi, in campionato hanno rappresentato l’ossigeno vitale per restare a galla nella lotta al terzo posto. Tutto il peso offensivo dell’Inter, infatti, è posato sulle spalle dell’argentino che da buon capitano si è oramai rassegnato a cantare e portare la croce. È più aiutato dai compagni Cristiano Ronaldo, arrivato in Italia con il marchio a fuoco dell’extraterrestre e dopo 19 giornate sembra aver confermato le aspettative. Re dei bomber con 14 centri già messi a referto e uno strapotere fisico e tecnico che da soli sembrano poter reggere l’intero attacco dei bianconeri. Nell’unica volta in cui Allegri lo ha tenuto in panchina la Juve è andata sotto (con l’Atalanta) e per ritrovare il pari è servito il suo ingresso in campo e ovviamente un suo sigillo.
Fonte: Il Mattino