Laura Boldrini, ex Presidente della Camera dei Deputati, ha parlato ai microfoni di Radio Crc, alla trasmissione Si Gonfia La Rete. In particolare la Boldrini si è soffermata sulla Supercoppa che verrà giocata in Arabia Saudita.
“Supercoppa? La parità tra uomo e donna è uno di quei temi scottanti. Non c’è alcun paese al mondo, in cui ci sia una sostanziale parità. Chi sta meglio, però, come nel caso nostro certamente deve essere capace di promuovere quei diritti di parità anche quando si parla di sport e di calcio. Io ho trovato veramente incredibile che in una nostra manifestazione sportiva si sia deciso di precludere l’accesso allo stadio alle donne non accompagnate, relegandole in alcuni settori dello stadio solo se accompagnate. Si stanno sacrificando i diritti delle donne in nome di un interesse e trovo questa cosa estremamente offensiva per le donne e per le persone che credono nei diritti delle donne. Voi siete esperti di calcio e chiedo a voi perché si è andato in Arabia Saudita? Non si poteva promuovere il calcio in un altro paese? C’è una sottovalutazione totale come se la questione delle donne non fosse di secondo piano. Vi ricordate i giochi di Sochi? Ci fu una polemica sugli omosessuali e ci fu tutto un discorso sulle possibili discriminazioni agli omosessuali. A quel punto l’organizzatore chiese spiegazioni ai vertici, avendo rassicurazioni. La Lega non ha pensato che ci fosse un problema perché forse i diritti delle donne evidentemente sono in secondo piano. Intanto va preso atto della situazione. Solo ieri con quel comunicato candidamente è emersa l’attenzione. Penso anche che in vigilanza RAI si possa fare qualcosa. È chiaro che questo tema possa essere attenzionato. Se c’è la diretta è altamente diseducativo e umiliante per una donna. Attacchi nei miei confronti? Questi attacchi che ci sono stati sono stati sempre su base sessista. Io durante il mio mandato di Presidente della Camera non ho fatto causa perché potevano accusarmi di abusare di potere. Alla fine del mio mandato ho deciso di difendermi. In uno stato di diritto se c’è violenza non bisogna vivere nella violenza ma rivolgersi alle autorità competenti. Devo dire che sulla rete si è creata un alleanza di persone che non accettano questi metodi”.