Chiariello: “Lo sport è un’altra cosa, lo Stato si è consegnato ai violenti…”

Il giornalista Umberto Chiariello parla a proposito degli agguati di Milano e non solo

Sulle frequenze di Radio CRC nella trasmissione radiofonica Un Calcio Alla Radio è intervenuto nel consueto appuntamento dell’Editoradio Umberto ChiarielloNel discorso di fine anno il presidente della Repubblica Mattarella inserisce il discorso calcio, questa è la dimostrazione di come non possa essere più un problema sottaciuto e sottovalutato. Ha detto la cosa più semplice del mondo perché a volte le cose semplici sono le verità più urlate, “Lo sport è un’altra cosa” questa è la frase chiave. Da quello che abbiamo sentito dall’avvocato Tucci che difende uno dei tifosi dell’Inter, da quello che abbiamo letto in queste ore della ricostruzione della vicenda. Qui c’è stata una riunione dei capi ultras dell’Inter per fare un agguato ai tifosi del Napoli e una colonna di tifosi del Napoli arriva allo stadio senza nessuna scorta. Lo stato italiano totalmente assente, io non dico le infiltrazioni nei gruppi ultras, che sarebbe il minimo sindacale dell’intelligence italiana, che non deve occuparsi solo di terrorismo, di ‘ndrangheta, mafia e camorra, che molto spesso sono avviluppate col calcio italiano. Il punto fondamentale è che lo Stato si è consegnato nelle mani delle frange violente del tifo che rispondono ad un’unica logica: quella del branco. È come se si fosse detto a queste persone: “ voi sfogate le vostre frustrazioni, usando il calcio perché avete la zona franca”. Allora io dico nel 2019: basta alla zona franca! Che lo stadio torni luogo di famiglie e lo Stato diventi finalmente Stato, quello che ha nei suoi doveri, stato di polizia e stato di difesa della gente comune”.

A cura di Emilio Quintieri

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