Da destra a sinistra e viceversa o, se preferite, anche in ordine alfabetico; da mancini naturali o anche da jolly, utili per qualsiasi esigenza; da esterni offensivi che devono essere adattati a coprire o anche da centrocampisti naturali ma ricchi talmente di talento da inventarsi altro. Per il 4-4-2 o per l’albero di Natale o se gradite per il tridente ormai finito in soffitta: per il calcio che c’è, per quello che potrebbe esserci o non ricomparire più, non subito; per sentirsi sempre coperti, sia sulle fasce ma soprattutto là davanti. E poi, italiani e tedeschi, belgi e polacchi, algerini e spagnoli: è una torre di Babele errante, si sposta da una corsia all’altra, aggiunge mattoni su mattoni e suggerisce soluzioni nuove, inedite e persino scontate ma il Napoli multietnico e, soprattutto, fantasia, che sta per sprigionare ciò che ha.
La Redazione