Indagini, nei pressi di San Siro, era già tutto pianificato per un raid squadrista

I napoletani hanno subito un assalto pianificato nei minimi dettagli

Incidenti San Siro. Nello sviluppo delle indagini un ruolo chiave lo avranno i contributi di altri ultras che saranno identificati e interrogati. Da Ros, fratello del giocatore di basket dell’Alma Trieste (Matteo), ha chiamato in causa il leader del suo gruppo, i Boys San, ovvero Marco Piovella, conosciuto in curva come “il Rosso”, ma nella vita di tutti i giorni stimato interior designer di luci. Nel corso della sua deposizione il “Gigante” (questo il suo soprannome) ha fatto anche i nomi, anzi i soprannomi, di due leader degli Irriducibili e di uno dei Viking. Le identità dei tre sono in corso di accertamento. Già appurato invece è il fatto che il “Rosso” (indagato) e Belardinelli avevano trascorso insieme il Natale, magari pianificando «l’assalto squadrista» descritto da Salvini. Il gip, ricostruendo gli spostamenti degli ultras interisti, ha parlato di «una sosta al “baretto” nei pressi dello stadio, di un ritrovo successivo al pub Cartoons e poi di un trasferimento grazie a una ventina di autisti che portavano quattro o cinque giovani per vettura sul luogo dell’agguato. Lì, nel parchetto del Fanciullo, erano già pronti in un sacco i bastoni e le altre armi da usare».  

La Redazione

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