Marolda: “Al Napoli manca l’esperienza, la freddezza, la personalità dei campioni veri”

Ciccio Marolda, commenta la gara di ieri sera contro l’Inter, sul Corriere dello Sport. “Benjamin Evans, pacioso ingegnere londinese, se n’è tornato ieri a casa. Appesantito da struffoli e pastiera, incantato dalla Napoli che ha visto e visitato nei giorni di Natale, ma pure con un rammarico in valigia. Un rammarico alto una spanna, con gli occhiali e la sigaretta in bocca. Voleva regalare un Sarri a suo nipote che tiene per il Chelsea, ma in quel vicolo dell’anima che si chiama San Gregorio Armeno ha trovato solo statuette di Ancelotti. Scomparso, il signor ex. Finito chissà dove. Messo in fondo a chissà quale cassetto della memoria e dei sentimenti oltre che dei pastori vecchi e lesionati. Quelli “scardati”, come si dice a Londra. E per due ragioni messo lì. Perché, come Colette ha insegnato a tanti e tante, le passioni bollenti sono quelle che si consumano più in fretta; poi, perché, come era abitudine della sua già allora spregiudicatissima Claudine: fuori un amante, avanti un altro. Purché ci sappia fare pure lui, è ovvio. E don Carlo ci ha saputo fare. Ha impiegato poco o niente – e comunque meno del previsto – per rinnovare testa e gambe dei suoi giovanotti. E se l’essenza del calcio dei professionisti è il risultato e non il narcisismo e basta, ebbene, complessivamente le cose vanno meglio adesso che giusto un anno fa. E’ vero, i confronti hanno stancato, sono roba vecchia e inelegante, ma a mister Benjamin una spiegazione si doveva. Tutto qui.
Come pure, ove mai interessasse al signor Evans, gli si dovrebbe spiegare com’è che quando alla Juve accade un accidente – e per come le vanno le cose un pari è un accidente – per il Napoli diventa complicato approfittarne. D’accordo, incrociare l’Inter a San Siro non è come misurarsi col Portici al San Ciro, ma c’è comunque qualcosa che non va se ogni volta che i tre punti diventano “pesanti”, ovvero necessari, le idee diventano fantasmi e i fantasmi fanno nascondere qualcuno o più di qualcuno negli armadi. Segno che al Napoli manca l’esperienza, la freddezza (vero Koulibaly?), la personalità dei campioni veri (vero Insigne)? Può darsi. Se è così, don Carlo avrà già preso appunti. Certo, alla fine l’Inter è stata fin troppo fortunata, ma se la Juve pareggia e sei secondo, se la Juve lascia due punti e puoi accorciare, beh, se capita questo che dall’altra ci sia l’Inter oppure no devi far di più. Per dirla tutta: non può essere Handanovic il quasi disoccupato della notte”.

Fonte: CdS

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