Ma partiamo dalla fine: che partita si aspetta sabato al San Paolo?«La Spal aveva iniziato bene la stagione con due vittorie, ma ultimamente sta facendo un po’ più fatica. Il Napoli è ovviamente favorito ma ogni tanto ci sono delle sorprese».
Che impressione ha di Semplici?«Ha dato un’impronta chiara alla squadra: ha un blocco solido»
E di Lazzari, che piace tanto al Napoli? «Sta facendo molto bene. Credo sia l’uomo in più della Spal perché quasi tutti i gol partono dalla sua zona. È un giocatore dinamico e veloce. Deve migliorare negli ultimi 20 metri e nell’ultimo passaggio».
Lo vedrebbe bene in azzurro?«Una cosa è giocare nella Spal, un’altra è giocare nel Napoli. Il ragazzo ha talento ed è da tenere d’occhio, ma forse dovrebbe fare prima uno step intermedio. Il Napoli è tra le più forti in Italia e non è facile ambientarsi subito».
Lei ne sa qualcosa«Napoli è una piazza particolare che mette pressione. Bisogna anche avere la fortuna di capitare negli anni gusti, altrimenti è difficile».
Ecco, lei cosa ricorda della sua parentesi? «Per me sono stati quattro anni importanti a livello calcistico e umano. Ho imparato molto, ma non ho reso come mi aspettavo. Ero stato voluto da Zeman, poi lui fu esonerato dopo sei partite. In quegli anni non c’era una linea chiara e mancava la programmazione. Cosa che invece adesso c’è».
Contro il Cagliari Milik ha fatto un gol alla Sesa?«Ha fatto un bellissimo gol. Io ho segnato troppo poco da fermo a Napoli per sentirmi chiamato in causa. Appena un gol su punizione in B contro il Modena e un altro in serie A contro l’Inter con deviazione di Seedorf».
E allora torniamo ancora più indietro, allo Zurigo: che squadra è?«Un buon mix di giovani e giocatori di esperienza. Fanno un calcio dinamico e giocano a viso aperto. La loro filosofia è tutto incentra sul settore giovanile»
In che senso?«Hanno tre o quattro elementi della formazione titolare che vengono dal settore giovanile e anche l’allenatore è stato fatto in casa. Magnin è stato preso nel 2014 e da quel momento ha allenato quasi tutte le squadre giovanili. Ora in prima squadra ha portato con sé parecchi ragazzi che sono cresciuti con lui come Domgjoni, Rohner e Ruegg»
Chi c’è da tenere d’occhio?«Marchesano è un buon giocatore e anche Kololli non è male».
Fonte: Il Mattino