C’è un italiano che conosce bene il calcio svizzero: Paolo Tramezzani, che oggi allena l’Apoel Nicosia, ha guidato il Lugano nella stagione 2016-17 e il Sion nella scorsa stagione
Che squadra quella svizzera? «Quest’anno è cambiata rispetto al campionato scorso e ha preso giocatori importanti. Tradizionalmente ci tengono alle coppe europee e di certo non vorranno sfigurare».
Come giocano? «Il modulo è un 4-2-3-1, ma quello che conta di più è la loro mentalità e la loro filosofia di gioco».
Ovvero? «Se la giocano sempre a viso aperto e contro il Napoli non penso che faranno le barricate».
Come mai? «Hanno preso un allenatore nuovo che ha deciso di puntare su squadra di qualità. Infatti nel loro organico non hanno giocatori fisici. A volte sono anche fin troppo spregiudicati».
Quali possono essere le insidie maggiori? «Partendo dal presupposto che il Napoli è nettamente superiore e favorito nel doppio confronto, starei attento alla gara di andata a Zurigo».
Perché? «Lo stadio è molto bello e può vantare il pubblico migliore di tutta la Svizzera. Sono molti e sono molto caldi. Ma comunque non credo che la loro spinta possa bastare».
Giocatori da tenere d’occhio? «Si basano su un’asse di giocatori albanesi e kossovari. Kololli è una mezzala che fa molto bene l’estero. Gioca in nazionale con il Kossovo emi piace a tal punto che lo avevo chiesto anche da prendere qui a Nicosia».
Poi? «Kryeziu è il playmaker della squadra e insieme a Domgjoni costituisce la cerniera di centrocampo. Nel loro 4-2-3-1 il gioco offensivo passa tutto dai piedi di Marchesano, trequartista italo-svizzero molto forte tecnicamente. In difesa sono molto ordinati».
E cosa si aspetta dal Napoli? «Mi sembra che allenatore e giocatori hanno fatto capire di avere voglia di essere protagonisti in Europa League. Non è la Champions, dove pure il Napoli avrebbe meritato di passare il turno e arrivare primo, ma la squadrami sembra compatta. Anche con il Cagliari gli azzurri hanno dato risposte importanti con una prova di personalità».
Fonte: Il Mattino