Nelle ultime ore è rimbalzata la notizia secondo la quale l’ex Amministratore Delegato del Milan Marco Fassone avrebbe fatto causa alla sua ex società dopo il licenziamento arrivato lo scorso agosto, tutto vero infatti domani si terrà la prima udienza davanti al giudice del lavoro Luigi Pazienza. L’avvocato di Fassone, Francesco Rotondi, intende dimostrare in sede dibattimentale davanti al giudice che il licenziamento del proprio assistito sia stato un licenziamento “ritorsivo”, motivo per cui ne verrà chiesto l’annullamento.
LA TESI ACCUSATORIA
L’ex AD Rossonero attraverso il suo legale riferisce che, ad avvalorare la “ritorsività” del licenziamento, il Milan gli avrebbe proposto una “buon’uscita” di 2,5 milioni di euro a patto che se ne fosse andato. Ma al momento del rifiuto, stando sempre a quello che riferisce la difesa di Fassone, è arrivato il licenziamento. Sarebbe questo il cavillo al quale si starebbe appigliando l’ex dirigente tra le altre di Inter Napoli e Juventus, e se fosse accolto dal giudice porterebbe al reintegro immediato di Fassone nella società meneghina.
LA DIFESA DEL MILAN
Nella comunicazione ufficiale dell’AC Mlian sul licenziamento per “giusta causa” Marco Fassone si parla di: “Grave indifferenza e negligenza rispetto a fondamentali interessi della nostra società e delle risorse in essa impiegate”, motivo per cui il club rossonero difenderà in ogni modo la decisione presa la scorsa estate. Inoltre il Milan fa precisi riferimenti a “Violazioni di doveri” talmente gravi da non permettere più una prosecuzione nel rapporto lavorativo. Nella data di domani 19 dicembre le parti si incontreranno per il rituale della costituzione delle parti, poi inizierà il vero e proprio procedimento che porterà allo scontro Fassone e il Milan per arrivare alla decisione finale del giudice che metterà un punto a questa vicenda.
A cura di Emilio Quintieri