Karnezis è lì in panchina a friggere, povera anima. Nel gioco delle gerarchie, Meret è il numero uno e Ospina sarà il due. Magari tornerà titolare in Europa League il sudamericano, ma è il talento italiano quello su cui Ancelotti punterà le sue fiches. Anche il ct Mancini attende con ansia che il friulano giochi con continuità: a settembre ha ammesso di non attendere altro che poterlo convocare. Ed è probabile, molto probabile, che sarà azzurro per gli impegni di qualificazione a Euro20 con Finlandia e Lichtenstein il prossimo marzo. Certo, Ancelotti fa delle rotazioni il suo punto di forza: ed è probabile che le gerarchie non siano gabbie rigide. Una volta essere portiere di riserva era una scelta e insieme una condanna alla prigione della panchina, fine pena mai. Ma adesso è cambiato tutto, si gioca sempre (da febbraio, tre volte in otto giorni) e servono tanti, troppi calciatori. Anche nel ruolo in teoria più rigido e meno intercambiabile, il portiere appunto, la titolarità è spesso astratta, non più un abito da indossare in eterno. Fonte: Il Mattino