Dimenticare l’eliminazione di Liverpool e ripartire subito alla grande. Il CdS titola “Ripartire da te” riferendosi al difensore Koulibaly.
Chiederselo è un dovere, sa quasi di “tortura”, però è necessario e forse persino indispensabile: perché è successo ancora di starsene lì, in un’ora e mezza, a cercar le stelle, inseguendo un sogno ch’è divenuto utopia. E allora, of course, la domanda che s’insegue spontanea, in quell’albergo chiamato Titanic, rimane la stessa, quella di Firenze, ad esempio, dove evaporò l’ipotesi scudetto, o come a Madrid, quando a De Laurentiis venne fuori l’istinto brutale di dire ciò che pensava e chiaramente dopo aver pensato a ciò che avrebbe sussurrato: ma il carattere? E’ il tormento esistenziale che insegue, sistematicamente, nell’analisi di rovinose cadute e stavolta la Champions, con le sue difficoltà, non sfugge alla coscienza, perché c’è un tarlo che la rovista: novanta minuti a testa in giù, subendo passivamente in alcune fasce di campo, la pressione altrui, l’intensità avrebbe detto Sacchi. E – senza neanche scomodare Freud – nella testa s’avverte un ronzio, ch’è assai simile a un lecito interrogativo: a questo Napoli che non manca il cuore e neppure il coraggio, proprio a questo Napoli, viene meno – e si perdoni il linguaggio – la caratteristica che più semplicemente dovrebbe possedere, la cazzimma, ch’è la sintesi d’un concetto ampio, praticamente intraducibile, pare anche introvabile. E chi l’avrebbe detto! Fonte: CdS