Intorno c’è Anfield, la magìa di una notte, l’atmosfera fascinosa della Champions: e laggiù, nell’ignoto, nell’orizzonte indefinito, un’ora e mezza ancora, s’intravede un sogno. «Siamo orgogliosi di essere arrivati fin qui e di essere in condizione di giocarcela per gli ottavi. Ma non ci basta, chiediamo altro a noi stessi e non ci accontenteremo. Sappiamo cosa fare per vincere». E’ il calcio, elevato alla sua massima espressione, manipolata senza schemi (mentali) e senza strategie (dialettiche), perché stavolta bisogna essere «nature», come Ancelotti li ha fatti: «Io non ho bisogno di questa partita per sapere cosa possano darmi i ragazzi: per me Liverpool non è lo spartiacque e, qualunque cosa accada, saremo sempre presenti e fieri di noi. E pure ambiziosi. Lo saremo in campionato, in coppa Italia e poi in Europa: ma noi vogliamo andare avanti». Fonte: CdS