La “difesa” di Mimmo Carratelli: “Davanti a Kalidou il Liverpool si fermò come davanti al muro del pianto”

 Mimmo Carratelli così descrive la difesa azzurra

MAKSIMOVIC – Diego scherzava con Ciro Ferrara: «Hai i piedi quadr». Nessuno osa scherzare con Maksicono di rispettabile altezza (1,93) e gagliarda reazione serba. Se lo conosci, lo eviti. Difensore da romanzo russo, d’elite e castigo. Fu la sorpresa dell’andata, caposaldo Champions. Contro Manè, mai avanti e sempre indré. Nikola-koka light. Niente zucchero, tutto anidride carbonica.

ALBIOL – Il signore degli anelli al naso degli avversari. Il valente valenciano. Mai distrattamente abbandunato, l’uocchie ‘ncoppa all’avversario sempre appuntate, mane maneggiate, fiscann’a e stelle ca so’ asciute. Elegante sul campo come se passeggiasse per Toledo, sempre appriesso all’attaccante, cose ‘e pazze, lo seguirebbe sino a ‘o viaggio ‘e nozze. Leader calmo e tutti i calmi finiscono in gloria. Al San Paolo spense Bobby Firmino: ahò Bobby Firmino dove vai se l’accendino non ce l’hai?

KOULIBALY – Lothar che ha lasciato Mandrake per mettersi al servizio del Napoli. Nel suo cono d’ombra, gli avversari rimpiccioliscono. Nei contrasti, sfodera la suprema, potente grazia dei neri quando ballano, la forza flessuosa, la padronanza del be-bop and stop, la velocità felpata, la palla rubata. Faccia tonda da bambino, cuore di leone, corsa di leopardo. Al San Paolo, davanti a Kalidou il Liverpool si fermò come davanti al muro del pianto e si piantò.

MARIO RUI – Nella difesa a tre e mezzo, il portoghesino di Sines (in hoc Sines vinces) è inevitabilmente il mezzo (1,68), viscontino dimezzato, ma quanto impegno, quanta corsa, il corriere dei piccoli sulla fascia sinistra, quanti allunghi e rientri, ligio alle consegne dell’allenatore, quel che è detto è fado. All’andata, un partitone contro Sim Salah Bim e il lancio per il quasi-gol di Mertens. Piedino di fado.

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