Ancora un caso che finisce in tribunale, relativo a parole e frasi dispregiative, e parliamo di un giornalista che tante volte si è lasciato andare ad espressioni poco “eleganti”, Giampiero Mughini. Stavolta la frase incriminata è stata «La feccia è sempre esistita ed esisterà sempre», nella trasmissione radiofonica La Zanzara lo scorso 22 novembre.
Il giornalista, dichiaratamente juventino, utilizzò quel termine in diretta per commentare il convegno del giorno dopo, organizzato presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, per presentare il libro “Campionato di calcio e stato di diritto”.
L’avvocato Claudio Botti, il professore Guido Clemente di San Luca e il magistrato della DDA Catello Maresca sono i firmatari di una querela per diffamazione aggravata nei confronti di Mughini e dei due conduttori della trasmissione, ovvero Giuseppe Cruciani e David Parenzo, questi ultimi rei di non essersi dissociati e di non aver fermato l’intervento del giornalista. L’azione legale verrà depositata oggi presso la Procura di Roma. «C’è un chiaro distinguo tra gli individui che hanno partecipato a quell’incontro spiega Botti e quindi feccia è riferito proprio alle persone che hanno organizzato il convegno. Rispetto il diritto di critica ma non può esserci impunità assoluta: non si può dire tutto di tutti. Inoltre capisco il tono aggressivo e ironico di una trasmissione, ma è inaccettabile una certa incontinenza verbale».
Tra le varie accuse, respinte dai querelanti, c’è anche quella di aver organizzato il convegno utilizzando fondi pubblici. «È stato realizzato afferma Botti a costo zero, peraltro il Suor Osola è una università privata. Sia chiaro – conclude Botti , non c’è intento speculativo o lucrativo: vogliamo solo ricevere le scuse ufficiali, se ovviamente l’autorità giudiziaria darà seguito alla querela».
Il Mattino