L’esperto Pietro Carmignani ebbe lo stesso infortunio dell’azzurro: «Solo che io dovetti rientrare subito, lui si è curato bene»
a. Meret potrebbe debuttare domani contro il Frosinone, una semplice ipotesi che solo Ancelotti potrà confermare o smentire. Sarà l’allenatore del Napoli a decidere se schierarlo dal primo minuto oppure rimandare il suo debutto. Di sicuro, l’ex numero uno della Spal sta bene, è clinicamente guarito, e attende solo la sua prima occasione per mettersi in mostra.
«Le sue prime partite saranno decisive per il pieno recupero », spiega Pietro Carmignani, anni 73, ex portiere azzurro dal 1972 al 1977, testimone di un infortunio simile nel corso della sua lunga carriera.
Come ci si sente a ritornare in campo, per un portiere, dopo tanto tempo?
«Le prime gare saranno decisive perché, dopo aver atteso così a lungo, sarà tanta la voglia di mettersi in mostra. Meret è stato fermo un bel po’ e dunque avrà pienamente recuperato da una frattura che, tra l’altro, ho subito anche io».
Ci racconti…
«Io tornai prima del previsto. Fu un recupero affrettato perché c’era esigenza, da parte della società, di farmi giocare. Per fortuna, invece, Meret ha avuto tutto il tempo per riprendersi. Quando rientri l’unico ostacolo può essere di tipo psicologico».
In che senso?
«Se ti fai male ad una mano, come nel suo caso, il problema principale è l’impatto con la partita dato che sei ancora legato, mentalmente, a quel tipo di dolore. Ma, ripeto, lui si è allenato bene in queste settimane e sarà pienamente recuperato. Banalmente, se giocherà è perché Ancelotti e il suo staff lo riterranno opportuno».
Qual è il suo pensiero su Meret?
«È un portiere di grandi qualità, anche se ha ancora poca esperienza in Serie A. Sono curioso di vederlo all’opera».
Ce lo descrive tecnicamente?
«È il classico portiere moderno, ovvero bravissimo tra i pali ma anche nelle uscite. Non è uno di quelli che resta sulla linea della porta: ha coraggio, osa, dà una mano ai compagni. È difficile trovare portieri così giovani con queste caratteristiche».
Giudizio su Ospina e Karnezis?
«Hanno fatto molto bene entrambi. Si sono alternati, a seconda delle competizioni, senza mai dare l’impressione di avere incertezze, anzi spesso sono anche stati determinanti».
Come si affronta il Frosinone senza pensare al Liverpool?
«Il Napoli deve ricordarsi che il Frosinone è reduce da buone prestazioni e se la giocherà serenamente, senza aver nulla da perdere. Mi aspetto una reazione da grande squadra dopo il pareggio col Chievo. Chi ha grande mentalità, come Ancelotti, la diffonde anche nei suoi giocatori».
La lotta scudetto è ancora aperta?
«Il Napoli è la principale antagonista della Juve, che può sempre incappare in qualche imprevisto. Bisognerà essere al cento per cento per sfruttare eventuali passi falsi dei bianconeri».
Fonte: Il Roma