Il Napoli, però, non ha intenzione di cedere il suo gioiello. Kalidou Koulibaly, una sorta di muro, di mostro del gioco del calcio che partita dopo partita sembra aggiungere sempre qualcosa al suo repertorio già splendido. In principio era il fisico: una struttura statuaria che con Benitez, l’uomo che l’ha portato da queste parti, non riusciva però a esprimere tutto il suo potenziale per qualche lacuna di carattere tecnico-tattico. Poi, Sarri: il tecnico che lo ha plasmato nel corso delle sue maniacali sessioni dedicate alla difesa, al lavoro della linea a quattro. E ora, Ancelotti: il totem che lo ha letteralmente stregato dal punto di vista umano, fino a fargli dichiarare che un giorno spera di diventare come lui, nonché l’allenatore che gli ha permesso di conquistare definitivamente il mondo attraverso la Champions e le sfide con i Reds e il Psg.
Fonte: CdS