Con tutti i soldi che i qatarioti e gli americani hanno speso in queste ultime estati, non potevano essere apparecchiati che spettacolini di questo tipo. Potrebbe essere tranquillamente la finale. Dio salvi i re, perché in una fase a gironi è sempre bello poter assistere a una partita così nobile. Al San Paolo impossibile che non ci sia il filo diretto con Parigi. Tuchel sa che non ha vie di uscita: «È necessario giocare con fiducia questa gara, in maniera offensiva. Dobbiamo pensare solo a conquistare i tre punti e non all’ipotesi di prendere gol. Dobbiamo passare la palla molto velocemente, con decisioni molto veloci. Sono fiducioso». Chiaro che il Psg avverta la pressione. Tuchel non lo nasconde: «Ma è normale che lo sia. Questa è una partita speciale come lo sono state quelle con il Lille, il Lione, il Marsiglia o il Napoli. Per noi è decisiva, per gli altri magari no. È una grande sfida dove non possiamo chiederci che cosa può accadere se perdi. Quello che conta è che dovremo dare il massimo. E poi alla fine non importa perché il sole sorgerà lo stesso il giorno dopo». Fa finta di essere sereno, ma sa bene che i suoi due predecessori, Emery e Blanc, si sono schiantati proprio dopo l’eliminazione in Champions. Unico obiettivo vero di Nasser Al-Khelaif, pronto a voltar pagina a fine anno in caso di drammatica uscita. Fonte: Il Mattino