All’ordine del giorno del consiglio federale “Cori e Violenze” convocato dal neo presidente Gravina tra due giorni a Roma c’è il punto «modifiche regolamentari». Non riguardano due casi scottanti – le aggressioni agli arbitri e i cori razzisti – ma di questi argomenti si parlerà certamente al tavolo di via Allegri.
LA DENUNCIA DI ANCELOTTI
Non è passata sotto silenzio, anche perché più volte ripetuta in queste settimane. Il tecnico del Napoli ha cominciato a evidenziare la grave portata dei cori che si ascoltano negli stadi – in particolare contro la sua squadra e in particolare nell’impianto di proprietà della Juventus a fine settembre e due giorni fa, ai microfoni di Radio Kiss Kiss, ha annunciato che lunedì 3 dicembre farà chiedere dal suo capitano all’arbitro di interrompere Atalanta-Napoli se si ascolterà quella vergogna anche a Bergamo. Considerando i tanti e penosi precedenti, il rischio è molto elevato. E sarebbe un caso clamoroso lo stop di una gara richiesto da una squadra. Peraltro le norme, come ha ricordato Ancelotti, consentono all’arbitro di sospendere la gara in caso di manifestazioni razziste: a Koulibaly sono stati spesso rivolti ululati da parte degli ultrà dell’Atalanta ma i match a Bergamo non sono stati mai interrotti.
Lunedì sarà messo sul tavolo il problema. Allo studio la possibilità di adottare misure forti – ancora più forti di quelle previste nel codice di giustizia, rivisitato dall’ex presidente Tavecchio nell’estate 2014 – ma facendo in modo che i club, soggetti alla responsabilità oggettiva, non divengano ostaggi dei gruppi ultrà. Peraltro, mentre sui campi di serie A c’è un capillare controllo da parte delle forze dell’ordine, su quelli delle categorie inferiori la situazione è differente. Sarà ascoltata anche la valutazione dei tre rappresentanti della Lega di serie A in Consiglio federale: il presidente Micciché, Lotito e Marotta. I club dovrebbero avere il buonsenso di non guardare ai propri interessi, cioè al timore di pesanti sanzioni, perché Ancelotti sta portando avanti una battaglia di civiltà nel generale interesse del calcio italiano. Ha avuto l’appoggio di importanti colleghi come Capello, Mancini e Sarri: sarebbe strano se arrivassero differenti segnali da via Allegri.
GLI ARBITRI AGGREDITI
L’altro argomento da trattare riguarda le violenze sui direttori di gara alla luce dell’episodio accaduto domenica 11 novembre in una partita dei dilettanti laziali, con l’aggressione al giovane arbitro Bernardini. Il ministro dell’Interno Salvini e il sottosegretario Giorgetti hanno chiesto un deciso intervento da parte della Federazione e lo stesso ha fatto il presidente dell’Aia, Nicchi, che peraltro fa parte del Consiglio federale. «Ci sono regole da cambiare. Sono molto scettico, ma spero che siano inasprite le pene e che siano cacciati dal calcio squadre e giocatori che si rendono protagonisti di queste nefandezze», ha recentemente dichiarato il presidente degli arbitri italiani. Gli spunti per la riforma dei provvedimenti per violenze sugli arbitri e cori razzisti saranno messi a disposizione della commissione giustizia della Figc, appena costituita e guidata dal vicepresidente vicario Sibilia. I tempi per la revisione non dovrebbero essere lunghi.