Bene, anzi benissimo così, quando cioè i propositi di gloria si mischiano ad una condizione super, a dir poco, ed una determinazione coinvolgente. E c’è da precisare, a questo punto, che proprio l’ottimismo, sin dall’arrivo di Ancelotti, rappresenta uno stato d’animo per l’intero gruppo irrinunciabile. Il Koulibaly che ha peraltro ridimensionato anche lo spauracchio Mbappé, assieme a tanti altri temibili attaccanti, con quell’uncinata tanto plateale quanto efficace (celebrata persino dall’Uefa), ha una fame smisurata di trofei oltre che vittorie. E ciò che più colpisce, e ne fa quasi un’ammirevole eccezione, è che non ha nemmeno pensato di poter arricchire la bacheca col Real Madrid, col Barcellona, o anche con i due Manchester, il Bayern ed il Liverpool. Cioè con tutti quei top-club (ed altri mancano all’appello) che sarebbero pronti a svenarsi pur di accaparrarselo. No, lui vuole farlo a Napoli e col Napoli: questione di gratitudine e di appartenenza. Fonte: CdS