Ma il leader calmo dice che bisogna sognare, e il leader calmo è uomo d’onore direbbe
Per storia, cronaca, giudizio universale e reprimende quotidiane siamo una città di sognatori, aspiranti ricchi pescatori restando poveri marinai. E’ così da quando partivano i bastimenti per terre assai lontane. E il leader calmo dice a noi che dobbiamo sognare? Sogniamo da duemila anni.
Intanto, la città si spacca tra sognatori sognanti e utopici utopisti. Davanti ai lavori della metropolitana che non finiscono mai, alla differenziata che non quaglia, al traffico che non si sbroglia, alle strade eternamente bucate, allo stress e all’inquinamento vincono gli utopici (niente voglio e niente spero) che però sono in minoranza sullo scudetto. Perché sullo scudetto, in mancanza di altro, siamo sognatori. Oggi, in modo diverso. Fonte: CdS