Il calcio di oggi è fatto di emozioni e al tempo stesso le categorie minori non vanno sottovalutate, come ad esempio il Formia, società in ascesa e che ha grandi ambizioni. Il merito è di un club che ha grandi progetti, del d.g. Luca Lentini che ha saputo muoversi con grande attenzione e di una rosa valida. Ilnapolionline.com ha intervistato Diego Armando Maradona Jr sul momento della squadra, sul Napoli e su altri argomenti.
Al momento il Formia è nelle prime posizioni ed è in lotta per la Promozione. Ti aspettavi questo inizio di stagione della tua squadra? “Ad inizio anno dissi che il Formia aveva tutte le carte in regola per disputare una stagione positiva per i primi posti e al momento le premesse sono buone. Abbiamo una rosa composta da calciatori validi, l’importante è proseguire su questa strada e alla fine tireremo le somme”.
Lo scorso anno eri all’Afro-Napoli, società importante non solo per quanto riguarda il campo sportivo ma anche per il sociale con l’obiettivo della promozione centrata. Un anno molto positivo per te. “Io considero l’Afro-Napoli come casa mia, è stata un’esperienza fantastica e la Promozione in Eccellenza è stata unica nel suo genere. Avrei voluto proseguire questa fantastica avventura, ma a causa di alcune incomprensioni con il mister non sono rimasto. Devo dire la verità un’esperienza unica perché non solo si è raggiunto un traguardo importante sul campo ma si è data importanza nel sociale ed è un binomio davvero vincente”.
In questi giorni si sta parlando di dare importanza ai settori giovanili e di costruire nuove strutture. Perché non si riesce a dare una svolta su questi due elementi? “Mi dispiace molto dire certe cose, ma in Italia i giovani non vengono presi in grande considerazione. Se si esclude qualche club, la maggior parte delle società non vogliono investire, anzi preferiscono risparmiare per non puntare sui vivai. Le strutture? Purtroppo siamo governati da vecchi, parlano di costruire campi per far crescere i ragazzi del futuro, ma alla fine rimaniamo indietro. Se si va all’estero c’è la giusta considerazioni su entrami gli argomenti, il nostro paese lo sa ma fa finta di nulla. Tutto ciò è molto triste e non vedo come si può arrivare ad una svolta in positivo”.
Oltre ai risultati che stai ottenendo sul campo sei diventato padre da poco. Quanto ti sta facendo crescere il fatto di essere marito e padre al tempo stesso? “Chi mi conosce il calcio per me è una passione che ho da quando sono piccolo, ma l’essere diventato padre da poco mi ha reso la persona più felice del mondo. Sono sposato con una donna fantastica e mi ha dato l’equilibrio che cercavo fuori dal terreno di gioco, ovviamente l’essere diventato padre mi ha reso un ragazzo fortunato e felice al tempo stesso”.
Parliamo di tuo padre il grande “Pibe De Oro”. Dopo tanti pregiudizi su di lui come allenatore sta dimostrando in Messico quanto vale. Cosa ne pensi a riguardo? “Mio padre in questi anni lo hanno spesso criticato proprio perché non era in grado di poter fare l’allenatore, ma in Messico si sta prendendo le sue rivincite. Ha preso la squadra che era in fondo alla classifica ed ora è al quarto posto, in piena zona play-off. Sono ovviamente felice per lui e mi auguro che possa andare avanti su questa strada per portare il club a grandi livelli”.
Sul Napoli di Carlo Ancelotti c’era un po’ di scetticismo, ma il mister in breve tempo sta facendo ricredere tutti. Te lo aspettavi in così poco tempo? “Devo dire la verità, non era facile per il nuovo mister dare un’identità in meno di tre mesi, ma lui essendo un tecnico di grande valore ci sta riuscendo. Non solo la squadra sta ottenendo risultati ma gli ha dato anche un’identità preciso. Come tifoso sono contento che tutto ciò stia accadendo, senza dimenticare che in un girone definito impossibile la squadra ha fornito ottime prestazioni, con buone possibilità di passare. Sullo scetticismo dico che per me già quest’anno si può puntare a vincere lo scudetto. La Juventus è sicuramente una squadra davvero forte e molto competitiva, però anche il Napoli può dire la sua e con un allenatore così preparato nessun traguardo è precluso. Io dico che già quest’anno bisogna crederci per il tricolore e non bisogna mai mollare nessun traguardo”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco